'Personale'

Raul Batocco

a cura di Chiara Batocco
Jesi, Chiesa di S. Nicolò,  18 Aprile- 3 Maggio 2015

con il patrocinio del Comune di Jesi e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata

Jesi,11 aprile 2015. “Batocco era un finissimo pittore, dalla tavolozza rasata, dai colori tenui ed evocativi e dalle immagini trasversali, tra astrazione e figurazione “in nuce”. Un artista colto e dotato di fiuto straordinario.”
Con queste parole Valeriano Trubbiani, artista/scultore, collega di insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Macerata e amico di una vita, ricorda Raul Batocco, pittore,  scomparso nel 2011, cui è dedicata la mostra Personale, a cura di Chiara Batocco, alla Chiesa di San Nicolò a Jesi dal 18 aprile a 3 maggio 2015.

In mostra circa 50 dipinti: dalle grandi tele di matrice astratta ai quadri con una rilettura di paesaggi e dettagli marchigiani, realizzati a olio, tempera o tecnica mista. Oltre alla dimensione artistica, la mostra vuole raccontare anche quella “personale” di Batocco, attraverso appunti, schizzi, disegni, fotografie, ritagli di giornale, messaggi di amici.

La mostra è accompagnata da un catalogo/raccolta con  testi di 9 autori, personalità di spicco della cultura locale e non solo, che hanno partecipato  con un contributo sul rapporto personale avuto con Batocco: Ezio Bartocci, Paolo Borioni, Frediano Brandetti, Luigi Carboni, Franco Cecchini, Giorgio Cegna,  Beatrice Fabbretti, Paolo Marasca,  Valeriano Trubbiani.

Il giorno dell’apertura, sabato 18 aprile, verrà proposta una performance dell'artista Frediano Brandetti, Tocco in bianco, dedicata a Raul Batocco.

“Nel titolo ‘Personale’ sono contenuti i significati della mostra: le opere di un unico autore; i ricordi della persona Raul, del rapporto avuto con Batocco, presentato dagli amici autori dei testi, alcuni dei quali sono stati presenti anche nella mia di vita se pur solo indirettamente, (Carboni spesso nominato durante i tempi dell’insegnamento all’Accademia di Macerata, Trubbiani sempre, e Cegna nei suoi ricordi di Roma degli anni ‘50, ‘60), altri, invece, legati alla mia famiglia da uno stretto e antico vincolo di amicizia. I dipinti in mostra e il catalogo sono momenti distinti ma complementari della vita di mio padre; le opere esposte possono considerarsi un’antologica, la produzione più nota, un viaggio nelle immagini e nei colori più che nel tempo e nello spazio, in una realtà dove “tutto è relativo” e “due più due non fa sempre quattro”.
Il catalogo è una conoscenza della persona Raul nel ricordo di coloro che hanno avuto con lui un rapporto ravvicinato e duraturo: amici, colleghi, familiari. Una parte del materiale esposto non rientra, invece, nell’opera conosciuta: sono disegni, schizzi, passatempi, divertimenti, trovati appunto nella cartella Personale”.
Chiara Batocco