Mostre personali e collettive

a cura di Loretta Fabrizi

L’attività espositiva di Batocco è molto intensa e richiederebbe una lunga elencazione. Pertanto se ne dà qui una ragionata ma rapida sintesi. Nel corso degli anni '60 Batocco è impegnato soprattutto in premi e concorsi di pittura estemporanea: si trattava di una buona palestra dove era possibile un confronto aperto e allargato in una realtà provinciale che non offriva tanto di meglio e l’opportunità di farsi conoscere da critici affermati e di valore che spesso venivano chiamati a presenziare le giurie. Alcuni di questi premi costruirono una lunga e onesta tradizione come il Premio Salvi di Sassoferrato, il Premio Marche, il Premio Rosora, la Fiera Marguttiana di Macerata, il Premio Bucci di Fossombrone, il Premio Riviera del Conero di Ancona, solo per citarne alcuni che offrirono anche la possibilità ad un vasto pubblico di avvicinarsi all’arte contemporanea. Da segnalare le fortunate personali alla Galleria Puccini di Ancona nel ‘62, ‘65, ‘66 e quella alla Galleria Scipione di Macerata, sempre nel ‘66. Gli anni 70 sono anni di “clandestinità”: rare le presenze pubbliche, una di particolare pregio, “Arte-Agugliano 75” che si metteva sulla stessa lunghezza d’onda di “Marche Arte 74”, storica mostra curata da Carlo Antognini e allestita l’anno precedente a Palazzo Pianetti di Jesi il cui catalogo portava in copertina proprio un disegno di Batocco. Lo ritroviamo negli anni 80 con due mostre personali ricche di soddisfazione e di consensi, quella dell’82 alla Galleria del Falconiere di Ancona e l’antologica del 1985 a Filottrano. Nel 1995, a Cupramontana, nell’ambito delle manifestazioni dedicate a Luigi Bartolini, partecipa alla mostra di pittura “Paesaggio fantastico” allestita presso la Chiesa di Santa Maria e nel 1996 alla mostra “Manufatti” presso Palazzo Bonaccorsi di Macerata.

1956   
in occasione delle celebrazioni dell’XI anniversario della battaglia di Filottrano viene ammirato un quadro riproducente la storica battaglia eseguito dal giovane pittore allora ivi residente, Raul Batocco. Come riportano le cronache locali, si trattava di un grande quadro ad olio acquistato dall’amministrazione comunale per il suo pregio e per incoraggiare il giovane che dimostrava già di avere talento.

1958   
ad Ancona  partecipa alla mostra del Premio Marche.

1962   
mostra personale alla Galleria Puccini di Ancona, dal 14 al 25 aprile, con una ventina di opere tra oli e tempere: Batocco viene definito ancora molto giovane ma ricco di fantasia, “un artista che non si può esprimere con forme tradizionali ed è ancora alla ricerca di un linguaggio che soddisfi le sue esigenze di superamento della forma tradizionale e che si ricongiunga, nello stesso tempo con il bisogno di purezza di sentimenti che lo muove. Sotto questa duplice spinta i timbri vibranti di alcuni suoi lavori e certe soluzioni impaginative dense di contrasti fanno intuire una insoddisfazione profonda e presagire un risveglio” (Carla Leonori in “voce adriatica” del ‘62).
“[...] Sono quadri che raccontano tutti insieme una storia -scrive c.v. su “Il Resto del Carlino”- ci sono apparsi come una serie di variazioni sullo stesso motivo che si aprono improvvisamente su un certo mondo psicologico. Potremmo definirli come un ciclo. Il cui risultato è un’unica immagine complessa nel suo procedere; come desunzioni della natura, filtrate e rivissute nel profondo dell’essere, trasposizioni raccontate da una memoria eccitata dalla fantasia.
I colori di un caldo tramonto sull’acqua, le ombre mutevoli di un declinante meriggio sull’acqua, i riverberi perlacei delle prime luci dell’alba sull’acqua, la malinconia di un cielo remoto specchiato nella morbidezza dell’acqua.
Un’intelligenza critica e un raffinato gusto lo preservano da certi abbandoni romantici e dall’eccesso decorativo, la vena emotiva sempre libera e fresca, senza aridità e senza stanchezze guidano la costruzione di intonate atmosfere nelle quali si snodano le aeree forme tracciate con una grafia libera, immediata ed elegante. Il rapporto tra le forme vaganti e l’atmosfera che le contiene è sempre basato sull’affinità coloristica”.
Nell’Invito si legge: “ Raul Batocco è fatto così; scontroso e gentile, silenzioso e ciarliero, allegro e triste, ma tutto vero. Vero come la sua pittura che è misteriosa e funambolica e allo stesso tempo spavalda e austera tenuta com’è da certi colori che paiono addirittura inventati. Una pittura che sta ai confini dell’Informale e con l’Informale non ha nulla a che vedere; che è calligrafica e no; che arriva ai disfacimenti del sogno, ma si articola dentro i limiti di una coscienza che pretende di essere rigorosa; che si vitalizza nello spazio creandovi un continuo mutamento di forme...Esiste indubbiamente una radice figurativa ma questa memoria si trasforma in nuove modulazioni formali[... ] evidenti le intenzioni di stabilire un rapporto tra realtà e fantasia[...]
Infine, poichè R.B. è alieno da una stanca figuratività e, nello stesso tempo, è attento a ridurre la sua evidente temperatura espressionistica ad una più misurata semplificazione, le ragioni della sua pittura si precisano essenzialmente nei valori cromatici dove la forma si muove come pretesto e giustificazione figurale; risolvendo a tutto vantaggio del linguaggio pittorico il suo modo di ‘figurare’, inteso per evocazioni e astazioni ideali”. (I.M.)

1963  
- Sassoferrato,  XIII mostra di pittura “G.B. Salvi”,  premiato con medaglia d’oro del Presidente del Senato.
- Rosora, “Premio Rosora 63”, ex tempore,  premiato.
- Pioraco, II concorso nazionale di pittura estemporanea sul tema “Pioraco e i suoi monti”, secondo premio.

1964   
-Premio  Internazionale Europa Arte; in catalogo è definito “tra i giovani pittori marchigiani è il più preparato e  promettente. Sostenuto da una tecnica perfetta e personale riesce ad esprimersi con originalità, chiarezza ed indubbio buon gusto”.
- Sassoferrato,  XIV  “Premio Salvi”, premio acquisto.
- Vince la X edizione del “Premio Rosora”.
- Macerata, VI fiera marguttiana d’arte nazionale di pittura e bianco e nero,  premio acquisto.
- Fabriano, I raduno “Artisti in Cartiera”,  premiato.
- Ancona, I edizione regionale della mostra premio “Paesaggio marchigiano”.
- Jesi,  concorso di pittura estemporanea.
- Jesi,  Circolo Cittadino, mostra  collettiva annuale dell’Unione Artisti Italiani Belle Arti: di Batocco si dice:  “Intelligente, favoloso e cromaticamente significante”.
- Arcevia,  “Premio Ramazzani”,  concorso ex tempore sul tema: “Arcevia entro le mura castellane”, primo premio ex aequo con Giorgio Ciacci di Senigallia.
- “Premio Rosora”, ex tempore,  primo premio.
- Bologna, ventitrè pittori marchigiani in rassegna nei locali della nuova Galleria Europa, “Prima Rassegna Rappresentativa di Pittura Marchigiana” che suscita vivo interesse. Il “giovane e promettente Raul Batocco presenta opere ammiratissime dalla critica”.
- Con lo pseudonimo di “Verde”, un Autore non meglio identificato scriveva su “Il Resto del Carlino: “Ricordiamo le emozioni provate circa due anni fa di fronte alla serie di  fondali marini di Batocco raccolti in una personale alla Galleria Puccini. C’era una tenerezza di verdi-grigi che slontanavano verso l’azzurro mentre una sfumatura di piovaschi ottenebrava il cielo. Una identica emozione abbiamo riprovato osservando questo suo nuovo mondo azzurro di una luminosità impensata.
Il nuovo gruppo di pitture conferma la coerenza dell’atteggiamento poetico del giovane pittore marchigiano: sono ancora immagini liriche di paesaggi marini, espressioni nuove di una romantica corrispondenza tra visione e stato d’animo [...] Bisognava per lui giungere ad una tale intensità allusiva, ad una tale carica di realtà vitale nel colore-luce, nella composizione dinamica delle forme, nella scioltezza del segno, da far coincidere il dato realistico con la metafora poetica, senza soluzioni formalistiche, senza appoggi descrittivi o letterari [...]
L’esigenza istintiva di un controllo razionale, di una presa di coscienza umanistica, regola e traduce in una forma misurabile nello spazio vero il suo altrettanto istintivo abbandono sentimentale, la sua foga visionaria [...]
Nei suoi quadri egli ci dimostra la possibilità di corrispondenza ancora, tra uomo e ambiente. Però il fatto che questo ambiente non sia socialmente determinato ma sia quello impersonale ed eterno della natura conferma ancora la partecipazione di Batocco al sentimento romantico di evasione. Batocco cerca nella natura l’immagine relativa al proprio tempo ed alla propria situazione storica”.
- Ancona , Galleria Puccini, Mostra del piccolo formato, collettiva di ventiquattro artisti: per Batocco si parla di  “sinfonia cromatica astratta, eleganza e forte personalità”.
- Serravalle del Chienti, II edizione ex tempore “Paolo Bontulli”,  primo premio sezione pittura a olio.
- Fossombrone,  III Premio “Anselmo Bucci”, ex tempore,  segnalato e premiato.
- Visso,  IV extempore di pittura a carattere internazionale,  premiato con  medaglia d’oro della Presidenza del Senato.
- Falconara, ex tempore nazionale “Città di Falconara”,  premiato.

1965   
- Ancona,  Galleria Puccini, mostra  personale. Un non meglio identificato “Etrusco”, corsivista de “Il Tempo”, scrive: “Un diario di immagini intimistiche, una rappresentazione di cose e sensazioni in un linguaggio sicuramente poetico. Un ‘modo di essere’. Le sue espressioni-immagini, raccolte percependo il suono-colore, cogliendo il rapporto della natura come fondo a recezioni sottili, dando al segno una tensione lirica che non sfugge alla magia di scoperte raccolte, intese prima di essere attualmente affermate,  ne creano un personaggio che vive interamente di se stesso, per il quale una convizione, un’idea, nella giornata, fanno strada all’azzardo emotivo ed all’autonomia poetica.” Mentre “Verde” sul “Carlino” titola: “Raul Batocco passa all’Informale”.
- Ancona,  sale del Liceo Scientifico,  Mostra regionale d’arte figurativa indetta  dal gruppo Amici della cultura e dell’arte e  dal Movimento studenti anconitani,  sul tema “Guerra alla fame”.
- Premiato alla VII ed del premio “Riviera del Conero”, ex tempore.
- San Severino Marche,  mostra d’arte sacra,  segnalato.
- Ex tempore San Vittore di Genga,  premiato tra i primi dieci.
- Macerata, VII Fiera Marguttiana d’Arte Nazionale di pittura e bianco e nero,  premiato con medaglia d’argento.
- Pioraco, ex tempore,  segnalato.

1966  
- “Premio Rosora”, premio acquisto.
- Serra San Quirico, Premio “Dante Ricci”, ex tempore, primo  premio.
- Primo premio alla Marguttiana di Macerata.
- Fossombrone,  “Premio Bucci”, premio acquisto.
- Mostra  personale alla Galleria  Scipione di Macerata, in via Santa Maria della Porta 36.  Ne scriveva Marino Mercuri  in catalogo e nelle varie recensioni: “ l’arte di questo giovane non solo si presenta con composizioni veramente suggestive e lontane da ogni benchè minima collusione con le stranezze e le improvvisazioni miranti più ad impressionare che a convincere, ma da diversi anni riporta lusinghieri giudizi di critica e incondizionato favore di pubblico, riporta cioè quei consensi che attestano ancora una volta che l’arte, se veramenter tale, riesce anche gradita a tutti.
In questi ultimi tempi Batocco ha arricchito l’intelaiatura prospettica delle composizioni con strutture complesse tendenti a segmentare lo spazio, quasi entità astratte provviste di una terza dimensione. Le sue opere mantengono l’unità concettuale solo attraverso il timbro sentimentale che le caratterizza; e per quella teoria estetica che le vuole fuori della tirannia del vero e del natuirale, non dimentica di consegnare alla tela un colore e una linea focalizzati e ‘ritrovati’ nella memoria. Quasi un ‘nuovo vero’ interamente risolto nell’invenzione poetica [...] Raffinata, piene di armoniche puntualizzazioni necessarie per un solido contesto costruttivo, questa pittura emana un fascino sottile: quello dell’assunto poetico. Sembra sul punto di dissolvere il dato naturale nell’unica realtà possibile, quella spirituale e intellettuale [...] La grafia si distende netta, precisa, con rigoroso geometrismo, denso e insieme lieve, il colore è caldo, proprozione di spazi e ritmi , segno e colore tradotti in termini di luce e aria”.
- Ancona, ancora un successo  in occasione della mostra personale alla Galleria Puccini. Angelo Maria Farroni scriveva: “i quadri di Batocco sono lembi di un universo sottratti alla discriminazione della temperie: evocano marine piene di azzurro e di luce; squeri e legni impregnati di salsedine e catrame; profili di barche, di ‘bilance’ su palafitte nelle vicinanze di scogliere biancheggianti, evocano soprattutto il mare con il mondo che vi si riflette variamente ma sempre con preciso rapporto dimensionale. L’impalcatura è semplice, il segno elegante, pulito, il ritmo cromatico equilibratamente lirico, la figuratività ridotta all’essenziale [...] Sempre elegante, raffinato nel segno grafico, egli ha reso più ‘saporito’ il gioco cromatico, arricchendolo di nuovi bagliori, di nuove trasparenze, di nuova luce passando ad affrontare gli incroci col loro traffico convulso, le loro spietate ore di punta, i semafori non sempre utili i pedoni spauriti”.
- Ancona, Concorso “Riviera del Conero”,  VIII edizione,  premiato.
- Sempre ad Ancona partecipa ed è premiato al Premio Marche giunto alla sua nona edizione completamente rinnovato. La manifestazione dell’anno in corso consisteva in una mostra degli artisti residenti nelle Marche e di quelli, sempre marchigiani,  che vivevano fuori della regione. I premi di questa rassegna consistevano in dodici inviti alla rassegna nazionale che si sarebbe tenuta l’anno successivo. Dunque una rassegna a due fasi: un anno a carattere regionale e uno a respiro nazionale. Presso il Liceo Scientifico di Ancona si tenne la mostra che comprendeva una retrospettiva dedicata ad Anselmo Bucci e una mostra di opere di maestri contemporanei nelle collezioni private; tutto questo  “tra poche luci e molte ombre”, come riportano i giornali dell’epoca.
- G.M.Farroni ha seguito nel tempo il lavoro di Batocco e ha scritto di lui più volte; sempre nel ‘66 in un articolo su “Voce Adriatica”: “Il racconto pittorico di Raul Batocco evoca con espressione finemente poetica, paesaggi, marine, incroci stradali convulsi di traffico, cantieri, tralicci, profili di navi, case, strade: le immagini che sceglie per comunicare la sua attitudine rispetto al mondo e la sensazione struggente che il mondo, per quanto noi si faccia, è inafferrabile, il tentativo di approfondire la verità dall’interno senza mai rinunciare a resistere alla pressione delle cose.
Riservato e modesto come lo sono soltanto i marchigiani, nel suo studio di Cupramontana, isolato ma non solo, Batocco prosegue per la sua strada senza cedere alle facili mode e scavando ancora dentro di sè per trovare sempre nuovi accordi da inserire nei fogli musicali che riempie, mai soddisfatto, giorno dopo giorno.”
- Jesi,  ex tempore  “Jesi: l’ambiente, il paesaggio”,   II premio.

1967
- Jesi, Collettiva al Circolo Cittadino.
- Jesi, I Premio AVIS di pittura e scultura, terzo premio.
- Corridonia, collettiva di pittura.                                                                                                   
- Fossombrone,  vince il “Premio Bucci”, V edizione.
- Il 3 di settembre si inaugura la rassegna nazionale del Premio Marche che ospitava anche la grande mostra “Arte e critica oggi in Italia” e le due antologiche di Walter Piacesi ed Edgardo Mannucci. Al vaglio di Francesco Ghedini che ne scriveva: “Un’alternativa tra arte geometrizzante e pop nella sua versione ludica. Pressochè escluso il figurativo. Unica concessione a esperienze su quel margine estremo dove la materia si trasforma in simbolo o in  sogno allusivo, magari in senso magico”.
- Ancona,  IX estemporanea “Riviera del Conero”,  premiato.
- “Premio Pergola” di pittura estemporanea,  premiato.

1968
- Filottrano,  mese di giugno, nell’ambito della manifestazione della “Festa del folklore e della tradizione marchigiana”, collettiva di pittura.
- Ancona, Concorso Nazionale di Pittura “Riviera del Conero”,  X edizione, secondo premio.
- Falconara,  mese di settembre, al concorso nazionale di pittura estemporanea  la presenza di Batocco è “molto ammirata e discussa”.
- Sassoferrato, Rassegna “G.B. Salvi”.

1970
Sassoferrato,  Premio “G.B. Salvi”.

1974
Firma la copertina del catalogo della fondamentale mostra “Marche Arte ‘74” curata da Carlo Antognini.

1975
- Cingoli, IV Concorso nazionale di Pittura sul tema “Cingoli balcone delle Marche”, premiato.
- Nel mese di luglio partecipa a “Arte Agugliano ‘75”, organizzata da Alfio Vico e Ivo Baleani che si avvalgono dell’apporto di una giuria di prim’ordine, come scrive Franco Scataglini su “Il Resto del Carlino” del giorno 30: la presenza di Valerio Volpini, Gastone Mosci, Luigi Marchegiani, Carlo Melloni, Marino Mercuri ed Elverio Maurizi  ricordava per certi versi le migliori edizioni del Premio Marche, sull’onda anche di “Marche Arte ‘74” curata da Carlo Antognini e allestita l’anno precedente a Palazzo Pianetti-Tesei di Jesi, storica mostra e punto di riferimento imprescindibile da quel momento in poi.
- Jesi,  ex tempore  “Jesi: l’ambiente, il paesaggio”, secondo premio.

1976
In  “Ancona  provincia”, giugno luglio, è pubblicato un articolo di  Gilberto Cerioni su Raul Batocco. Tra le altre cose si legge:  “Quest’artista non parte dalla poesia ma la conquista, mostra senza riprodurre, per dirla con Goethe, crede che ‘una qualche legge ignota nell’oggetto corrisponda un’ignota legge nel soggetto’. Notiamo in lui un impeto gestuale, scatti cromatici, un’istintività non repressa dalla pur valida tecnica, un dono di captare, senza  travisarla, l’essenza della natura, un’ardita e pur limpida stesura di armonie, una sviluppata e pur essenziale logica architettonica, una graffiante, rifinita e plastica chiarezza di segno, un fermo e puntuale rifiuto di ogni compromesso naturalistico [...] significanti atmosfere, dimenticati attimi, fantasiosi racconti, strani moti interiori e un astrattismo morbido di luminosa sensibilità...”

 

1982
Mostra personale alla Galleria del Falconiere di Ancona con uno scritto di presentazione in catalogo a firma Francesco Ghedini: “E’ questo straordinario atteggiamento di indagine olte l’apparenza il vero segreto dell’arte di Raul Batocco. La forma delle cose -che è segno da leggere- è la sua costante preoccupazione, intesa come un messaggio cui occorre una sensibilità ed una direzione del tutto atipica, perchè a ridosso delle cose egli non usa forzature o, meno ancora, violenze distruttive. Se la relatà si apre davanti a lui è per un atto straordinario di attesa, una sorta di agguato amoroso che riesca con il prisma della sua seconda vista a farci avvicinare nella sua più nascosta verità l’intimo delle cose”.

 

1985
Filottrano,  ritorna in grande stile nella sua città natale con una personale antologica.

1995
- Cupramontana, luglio, collettiva di pittura a Palazzo Leoni.
- Cupramontana, dicembre, nell’ambito delle manifestazioni relative alle celebrazioni bartoliniane, partecipa alla mostra di pittura “Paesaggio fantastico” allestita presso la Chiesa di Santa Maria.

 

   1996
- Ancona, ottobre, Cento dipinti, 1956-1996  Atelier dell’Arco Amoroso